lunedì 30 settembre 2019

Ho sposato un maschilista - Joanne Bonny


«Non puoi credere davvero di innamorarti di una donna in dieci giorni.»
«L'amore vero è una follia.»

Trama
Dopo essersi vista negare ingiustamente la meritata promozione, la giornalista Emma Fontana decide di fondare una rivista per donne, «Revolution». Ma proprio quando sta per essere eletta femminista dell’anno, Emma scopre che i suoi migliori amici l’hanno iscritta al reality show Chi vuol sposare un milionario? Per dieci giorni il giovane e ricchissimo Marco Bernardi ospiterà venti ragazze nella sua villa e sceglierà tra loro la sua fidanzata. All’inizio Emma è furiosa solo all’idea di dover competere per sedurre un maschilista fatto e finito, e parte per Como con l’obiettivo di approfittare della ghiotta occasione per screditare lo show. La sua missione si rivela però più ardua del previsto, a causa delle prove imbarazzanti, dell’atteggiamento sessista di Marco e delle concorrenti pronte a tutto pur di diventare la futura signora Bernardi. A complicare le cose ci si mette anche il fratello maggiore di Marco, Leonardo, tanto affascinante quanto sospettoso delle reali intenzioni di Emma. Mentre i suoi sentimenti nei confronti dei fratelli Bernardi si fanno ogni giorno più intricati, Emma si troverà a mettere in discussione certezze e pregiudizi: e se in fondo fosse lei stessa la sua avversaria più pericolosa?

Recensione
Brillante. Non trovo un altro aggettivo per descrivere questo libro.
Emma dona speranza a tutte quelle donne che si sono viste soffiare via le opportunità a causa di persone ottuse che continuano a presentarci al mondo come incapaci. Perché è vero che ancora oggi la donna viene catalogata come qualcuno che debba occuparsi solamente della casa e della famiglia, annientando le possibilità che potrebbero farci strada nel mondo del lavoro. Ed Emma è un uragano incontenibile che non si abbassa a questo volere, pretende di essere vista per le sue capacità e questo la porterà a essere una delle protagoniste di cui ricorderò a lungo per il suo volere un diritto che dovrebbe spettarci da sempre.
Il suo percorso sarà tortuoso, ma non come immaginate. Emma imparerà parecchio durante la storia, comprenderà che nella vita non sempre è tutto bianco o tutto nero, ma ci sono sfumature a rendere più vere le emozioni. Ogni cosa verrà messa in gioco e la vera sfida sarà accettare il cambiamento.
Niente è come sembra e ogni cosa può avere una prospettiva differente da come immaginavamo.
Marco e Leonardo saranno due fattori chiave, entrambi necessari per comprendere al meglio quanto a volte i giudizi possano mutare con il tempo, scavando più a fondo sotto lo strato di apparenza nel quale ci nascondiamo.
Joanne, con la sua ironia brillante, è stata incredibile nello scrivere una commedia in grado di conciliare una storia d'amore e un insegnamento che ancora oggi si fatica ad accettare. E questo spezza qualsiasi pregiudizio che molti lettori hanno sul genere chicklit, perché a volte si possono imparare dei valori anche con il sorriso e questa è una prova evidente.
Sintonizzatevi anche voi con Chi vuol sposare un milionario?, e siate pronti a tutto.

Memorie di una geisha - Arthur Golden

Per questo i sogni possono essere tanto pericolosi: covano sotto la cenere come un fuoco e a volte ci consumano completamente.

Trama
Circondate da un'aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un'attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina - tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata.

Recensione
Memorie di una geisha è uno di quei libri che dovrebbero essere letti almeno una volta nella vita. E non lo dico tanto per dire.
Ogni pagina ti apre un mondo nuovo, una prospettiva che non si adatta alla tua vita e lo fa in modo spettacolare, scalfendo i dettagli con una minuziosità da lasciarti senza fiato.
Racconta una storia che ti rattrappisce il cuore, una di quelle che ti restano un po' appiccicate addosso nonostante tu l'abbia finito da anni.
E lo fa attraverso gli occhi di una donna a cui non è stata data una scelta, una bambina che ha scoperto la gentilezza attraverso il gesto di uno sconosciuto, una ragazza che ha covato un amore talmente a lungo da sembrarti quasi magico.
Sullo sfondo una realtà che appare artefatta di fronte a chi non crede, brutale per chi invece non concepisce un'esistenza basata sulle scelte altrui.
Memorie di una geisha è uno di quei libri che ti tengono con il fiato sospeso e ti lasciano una miriade di pensieri a vorticarti per la testa. Però ti scheggia il cuore e questa è la sola cosa importante.

domenica 8 settembre 2019

Tutto il mare è nei tuoi occhi - Silvia Ciompi

Non se ne rende nemmeno conto di quello che sta succedendo: succede e basta. Sta in piedi sulla vita, ma è troppo presa a viverla per avere paura.

Trama
Ci sono persone che vedi una volta e ti lasciano subito il segno, come se ti firmassero la pelle con il loro nome e si mischiassero alle tue molecole. Bolognini Mirko, detto Bolo, è una di quelle. Con i suoi tatuaggi sbiaditi, i ricci scombinati e il sorriso più strafottente dell'universo, è entrato nella vita di Gheghe senza avvisare, un pomeriggio d'inverno, mentre fuori il cielo grigio minacciava pioggia, e da lì non è più andato via. E Gheghe non si è nemmeno resa conto di quello che stava succedendo, troppo presa a viverla, la vita, per avere paura. Nessuno dei due aveva mai pensato che amare qualcuno potesse essere così. Così bello, così vero, così pieno di risate, di baci e così doloroso. Anche adesso che sono passati mesi dal loro addio, ogni volta che i loro sguardi s'incrociano è un cortocircuito. Come se nulla fosse cambiato e toccarsi fosse ancora inevitabile. Entrambi sanno di essere troppo diversi per stare insieme: lui fedele da sempre soltanto alla curva dello stadio, perché è lì che ha imparato a camminare, a correre, a guidare il tifo e a prendersi a pugni; lei ai suoi libri, perché è lì che ha iniziato a sognare. Ma l'amore non si può controllare, arriva dritto come un colpo ben assestato che non ti aspetti. Un amore inatteso e travolgente, che sa mordere la vita, come solo a vent'anni si può fare.

Recensione
Avete presente quelle giornate al mare che finiscono con una birra davanti a un fuoco a cantare a squarciagola canzoni con un tramonto mozzafiato sullo sfondo?
Mentre leggevo Tutto il mare è nei tuoi occhi mi sembrava di essere in una di quelle giornate che ti si cicatrizzano addosso, una di quelle che ti camminano tra i pensieri e ti viene da sorridere, senza un valido motivo.
Gheghe, con il suo vestito giallo, ti scava la pelle. Lei con i sogni dentro gli occhi a screziarne l'iride e la sua passione per i libri che le arriccia le labbra, riesce a farsi un posto nei tuoi giorni, in quei momenti di sconforto dove vorresti avere al tuo fianco un'amica così.
Bolo invece te la sbatte con tracotanza la sua passione per la curva, per i colori della sua squadra, una grandine arrivata ad agosto, e non puoi fare altro che rimanerci sotto la scrosciante e paurosa bellezza nella quale ti trascina.
Gheghe con le sue mille paure di incespicare sulla vita e Bolo con i cori da stadio che fanno tremare il mondo.
Una storia d'amore tra loro sembra una scommessa, una partita incerta che viene ribaltata agli ultimi minuti di gioco, eppure è talmente vera e inaspettata da farti stropicciare lo stomaco e puntare ogni tuo avere su di loro.
Bolo e Gheghe sanno far male, ti trascinano negli abissi più profondi e, prima di farti riprendere una boccata d'aria, rendono i tuoi polmoni un fuoco dirompente per l'attesa.
E te li senti parte di te, come un pezzo di cuore crepato a ogni pagina sfogliata e appiccicatosi in mezzo alla carta, tra le parole che Silvia rende eterne, perché è inutile negare quanta sia la potenza dei pensieri che tramuta in frasi scomposte e corrosive, rendendole struggenti e magnifiche.
E non vorrei dire altro, in fondo la bellezza di un libro sta nel farsi scoprire lentamente e non vorrei dirvi troppo, ma se cercate un viaggio tra le montagne russe delle emozioni, Tutto il mare è nei tuoi occhi aspetta solo voi.

sabato 7 settembre 2019

Come nessuno al mondo - Amabile Giusti

La gente ha troppa fretta, troppe tentazioni, troppe distrazioni. Vive in una bolla piena di troppo che le impedisce di abbandonarsi ai sentimenti profondi e sinceri, alla passione che ti lacera e ti ricostruisce.

Trama
Lei è dolce e riservata, lui spavaldo fino all’arroganza: è conflitto a prima vista ma l’attrazione è in agguato...
Diane è una ragazza discreta e un po’ timida, alle prese col suo primo anno di università. Ha un rapporto complicato con la madre, un’attrice hard dal temperamento sprezzante. Un giorno, al campus, incontra Derek, ventun anni di sfrontata bellezza e ingestibile strafottenza, che insegna surf sulla spiaggia di Santa Monica e non è certo uno studente modello, nonostante sia il figlio del rettore del college. I due, da subito, non si sopportano: Diane, che scrive racconti ed è segretamente invaghita dell’ineffabile Rupert, suo professore di letteratura, trova Derek ignorante e maleducato, e lui non perde occasione per prendersi gioco di lei e maltrattarla, anche in pubblico. Alcune impreviste circostanze, tuttavia, li fanno avvicinare più di quanto entrambi avrebbero mai creduto possibile, e i due giovani cominciano a guardarsi reciprocamente con occhi diversi. Che la dolce Diane sia più forte e caparbia di quanto appare, e il rude Derek meno insensibile di quanto i suoi modi mostrino?
Sullo sfondo di una splendida Los Angeles, tra corse in moto, feste universitarie e spiagge assolate, Derek e Diane impareranno che le cose non sono mai come sembrano, e che l’amore vero, quando arriva, ti travolge e ti cambia.

Recensione
Avete presente quelle storie che ti lasciano il retrogusto amaro dopo averle finite? Come nessuno al mondo, per me, è stato come ritrovare un cucchiaino di gelato al limone in una coppa al cioccolato.
Non che ci stia male, ma ti fa storcere il naso, quel tanto da ricordare quel dettaglio nel tempo.
Diane è una ragazze come tante, una persona che si potrebbe rispecchiare in ognuno di noi. Un po' timida e impacciata, soprattutto di fronte al suo professore, verso il quale ha una grandissima cotta, ma con tanti sogni dentro il cassetto.
Derek invece è il ragazzo ribelle, il bad boy dalla scorza dura che però dimostra di avere un cuore di panna man mano che la storia prende forma. Ci si accorge che il suo vero io spunta solo quando concentra le sue emozioni nelle opere d'arte che forgia, perché essere se stessi in un mondo dove i pregiudizi vengono giù come pioggia è difficile.
Si preferisce nascondere chi si è, per paura di essere giudicati, quando si dovrebbe ammirare chi non ha timore di mostrarsi per ciò che siamo.
E Diane prova una vergogna corrosiva verso sua madre e la proverei anche io, davvero, ma non perché ha scelto di lavorare come attrice hard, per il semplice motivo che si comporta come una ragazzina in preda agli ormoni dimenticando di essere un genitore.
Sarà che sono abituata a essere ascoltata e ad avere una madre che non si lascia abbagliare da chicchessia, ma vedere tanto menefreghismo mi ha fatto storcere il naso. Mi sono chiesta quante persone siano cresciute in questo modo, con un genitore che preferisce credere alla versione di un estraneo rispetto a quella di sua figlia.
Amabile Giusti è brava nel raccontarci una storia, a trasportarci nelle parole che scrive e a mostrarci pezzi di vita che a volte ci sembrano estranei, ma invece sono lì a circondare la nostra quotidianità senza che ce ne rendiamo conto.
Nel corso del romanzo Diane affronta delle molestie, alcuni di voi - chi lo ha letto - potrebbero dire che non si parla di violenza poiché non c'è stato un vero contatto fisico, eppure quando qualcuno viola la tua sicurezza e il tuo equilibrio non trovo un termine più adatto. Le intenzioni marchiano più del fuoco e non si fermano mai al confine, lo superano sempre. E l'ossessione fa tremare più dell'inverno, ti congela le ossa e te le sbriciola a ogni incontro avvenuto per suo volere.
Diane scappa... scappa per la maggior parte del libro. La paura in questi casi corrode le cellule e i pensieri, ti paralizza la ragione e smetti di avere coraggio. Anche se per poco, anche se non dovresti.
Perché la rivincita di Diane la troviamo tra le ultime pagine, quando ormai la storia è agli sgoccioli, ed è la parte che mi ha convinto a scriverci sopra questa recensione. Bisogna farsi sentire, rompere le barriere del silenzio per porre fine alla violenza, qualunque essa sia.
Diane innalza la voce della sua verità, ammantandosi di quella sicurezza che ogni persona dovrebbe possedere e rompendo le catene che la tenevano prigioniera.
Ma non vi preoccupate, nel mezzo troverete anche una storia d'amore che vi stropiccerà lo stomaco per le molteplici emozioni, anche se ho voluto far prevalere più una parte specifica per me importante.
Credo che i libri debbano aiutarci, perfino guidarci sotto alcuni aspetti, e vedere Diane lottare per se stessa mi ha fatto capire che forse non tutto è perduto.

lunedì 2 settembre 2019

Punizione divina - Paola Chiozza

Sei la mia punizione divina e io sono destinato ad amarti fino alla fine dei miei giorni.


Trama
Giuditta Moretti, fashion victim milanese e brillante studentessa universitaria, è al settimo cielo. Per concludere il suo percorso di studi manca solo il tirocinio a New York, in una grande banca d’affari. L’attendono un lavoro interessante e la città più bella del mondo: comprare quello splendido paio di scarpe Jimmy Choo che la chiamano dalla vetrina è il degno modo di festeggiare.
Ma qualcosa va storto, e per un errore di smistamento la sua destinazione non è più Manhattan, ma un inutile ranch sull’orlo del fallimento nel Montana: cavalli (non lo stilista, purtroppo), tori, mucche e puzza di sterco. E Scott Sullivan, figlio del proprietario del ranch: un arrogante cowboy tutto muscoli e presunzione, che per di più si veste in modo orrendo.

Giuditta, seppur disperata, sa che si tratta solo di tenere duro qualche settimana, cercando di migliorare la disastrosa situazione economica del ranch. Poi potrà tornare a Milano, alla sua laurea, ai suoi adorati negozi, alla sua vita di sempre e tutto questo sarà solo un brutto ricordo.
Semplice, no?
No. 
Tra figuracce, momenti di disperazione e cortocircuiti ormonali Giuditta sta per scoprire il vero volto del sacrificio e dello spirito d’iniziativa. 
E forse anche quello dell’amore.
Una storia geniale ed esagerata di amore, moda e finanza.

Recensione
Ci sono libri che ti ricordano le notti d'estate trascorse a ridere fino all'alba, quelle belle da morire dove vorresti che niente finisse. E Punizione Divina è stata un'amica in grado di stropicciarti sorrisi a ogni pagina, accartocciando perfino lo stomaco per non riuscire a smettere.
Giuditta è un uragano che sconvolgerà la vita dell'intera famiglia Sullivan con il suo arrivo al ranch; la sua smisurata passione per la moda e l'immancabile santino di Giorgio Armani infatti saranno una nota differente rispetto alla monotonia delle loro abitudini, dettaglio che non passerà di certo inosservato.
Scott Sullivan è quel genere di peccato che ognuna di noi vorrebbe commettere, o farsi. Ha l'arroganza ammaliante di un cowboy che farebbe cedere anche la più restia e ciò non aiuta di certo Giuditta che in sua presenza si troverà a fare figuracce una dietro l'altra.
Ma alla fine la bellezza di questa storia sta dietro questa sfaccettatura, nascosta negli anfratti che sembrano surreali e che invece mostrano quanto ogni pianificazione potrebbe sgretolarsi come sabbia e l'unica cosa da fare è seguire l'istinto e rialzarsi per dimostrare il nostro valore.
Perché Giuditta imparerà quanto sia importante il gioco di squadra e quanto fare dei sacrifici non equivale a perderci sempre, ma ti apre nuove prospettive in grado di plasmarti in una nuova te, forse migliore di quel che eri.
Se credete di immergervi in una storia divertente allora non avete ancora compreso quanto Paola sia una traghettatrice verso i cerchi più oscuri del trash, ma intuirete quanto sia pazzesca solo lasciandovi risucchiare dalle sue parole.
E voi cosa state aspettando a unirvi al motto Save a horse... ride a cowboy?

domenica 1 settembre 2019

Tutto il buio dei miei giorni - Silvia Ciompi


Anche con tutta la distanza, le urla, il rumore, mentre la guardava, lui l'aveva sentita impercettibilmente, in posti che non sapeva di avere.


Trama
Camille ha vent'anni, ama lo stadio nelle domeniche di primavera, con le maniche corte e le bandiere mosse dal vento, e ama la sua curva, in ogni stagione. Lì salta sugli spalti, tiene il tempo con le mani: è la cosa che ama di più al mondo. È l'unico posto dove si sente davvero viva.
Ma un giorno, proprio fuori dallo stadio, la sua vita si spezza. Un'auto con a bordo un gruppo di ultras la investe.Tra di loro c'è anche lui: in curva tutti lo chiamano Teschio. Sembra il cliché del cattivo ragazzo, ricoperto di tatuaggi e risposte date solo a metà. Eppure Teschio e Camille sono come due libri uguali rilegati con copertine differenti. Due anime che non hanno fatto in tempo a parlarsi prima, a guardarsi meglio. Si sono passati accanto migliaia di volte, ma non sono mai stati davvero nello stesso posto. Lo sono ora.
Ora che il dolore si è mangiato tutto ciò che Camille era.

Recensione
Ci sono storie che ti fanno compagnia un pomeriggio, una notte e poi si dissolvono con il passare del tempo. E poi ci sono emozioni che invece si mischiano al tuo respiro, al tuo sangue e non se ne vanno più. E Tutto il buio dei miei giorni ti scortica la pelle pur di farsi un posto, ti corrode le ossa e si attracca con i suoi artigli, sbrandellando il cuore e cicatrizzandosi sopra.
Camille e Teschio raccontano di un amore viscerale per la curva della propria squadra, i cori urlati sotto un sole cocente e le risate fino a notte fonda, ma anche di un dolore che quando arriva mangia a morsi le certezze e i sogni che hai costruito giorno dopo giorno, facendoti piombare in un oblio di rassegnazione.
Ma la bellezza vera sta nel combattere, graffiare non per riavere indietro ciò che un tempo eri, ma per costruiti una nuova realtà, forse migliore di com'era, nonostante tu sia cambiata.
Camille si è spezzata, la sua schiena non le permetterà più di camminare o correre con il vento tra i capelli, eppure Teschio piomberà nella sua quotidianità a scombussolarla ancora una volta, più di quanto quella macchina abbia già fatto con la sua vita.
Perché l'amore muta le percezioni e niente potrà ritornare al punto di partenza.
Tutto il buio dei miei giorni parla di cambiamenti imprevisti, quelli che ti mozzano il fiato per aver ridotto in briciole i sogni e averli calpestati senza rispetto. Ma parla anche di rinascita, di forza, di amore che va oltre gli strati d'atmosfera.
Ogni pagina ti divora lentamente, scheggia le illusioni con una realtà cruda e ti lascia addosso ogni singola sensazione come se fossi tu a viverla.
E ho imparato che sentire a volte non è sbagliato, soprattutto se ti immergi in parole di un libro che sa disarmarti come ha fatto questo.
Camille e Teschio ti trascinano in uno di quegli amori talmente irrazionali da essere follemente giusti, uno di quelli che ti divora e ti infetta il sangue, uno di quelli che ti morde il respiro fregandosene del dopo. E lo fa in modo strabiliante, da tenerti incollato fino a quando capisci di esser arrivato alla fine con gli occhi che bruciano per aver letto tutta la notte.
Ci sono libri che ti aprono nuove visuali su un mondo che non ti appartiene e meritano di essere letti, condivisi per per far scoprire quanta bellezza si nasconde dove non pensavi fosse possibile.
E Camille e Teschio ne fanno parte.