sabato 4 gennaio 2020

Ci vediamo domani se non piove - Joanne Bonny

Lanciati in pista, Sara. E inizia a ballare.

Trama
Ma dai, che sarà mai organizzare una mostra di un artista ucraino sconosciuto che ritrae solo animali spappolati? In fondo sei la direttrice della nuova galleria di arte contemporanea in Brera a Milano e questa mostra sarà solo… determinante! Non è facile addormentarsi quando i pensieri si scontrano e rimbalzano come tante palline di un flipper, e la testa di Sara sta letteralmente andando in tilt. E come se non bastasse l’ansia da inaugurazione, ci si è messa anche sua madre, che vuole trovarle un fidanzato… Proprio a lei, che sogna l’amore quello vero, romantico, con la A maiuscola, quello che capita una volta sola nella vita. Se e quando, però, non è dato saperlo… La sera dell’inaugurazione è arrivata e Sara non deve distrarsi se vuole che tutto vada per il verso giusto… ma chi è quel tipo che sta denigrando senza mezzi termini le opere esposte facendo ridere tutti? No, no, Sara, non è così che doveva andare…

Recensione
Ecco, è capitolata.
Non ci crederete, ma è così che mi sono sentita dopo aver voltato l'ultima pagina di questo libro. Sono capitolata come Sara nella magia che avvolge le pagine di questa storia, nell'insegnamento ricucito con lo spago che Joanne trapunta in ogni parola, imbastendole di un messaggio che in questi tempi sembra troppo prezioso per lasciarselo sfuggire.
Sara sogna l'amore, quello che ti fa accartocciare il cuore e azzerare il mondo circostante per vivere sulla scia dei battiti che compongono l'istante in cui due anime affini si sono riconosciute con un solo sguardo.
Diego è un cinico che dell'amore vorrebbe farne a meno, uno che ha imparato a sue spese quanto a volte sia un'emozione fatta più di morsi e graffi invece di carezze e baci.
Si incontrano per caso, per colpa di un destino che gioca alla roulette russa con le loro vite e continua a intrecciarle tra loro inevitabilmente, trascinandoli su una pista da ballo che farà da complice all'evoluzione dei loro cuori, riempendosi della sintonia percepita sottopelle ogni qualvolta abbassano le difese per mostrarsi all'altro senza paura.
E penso sia questa la vera bellezza di questo romanzo, la semplicità con cui scivolano su passi di danzi incerti nell'esistenza dell'altro, dando una nuova sinfonia a un battito arrugginito dalla paura. Senza rendersene conto, solo seguendo la musica che li avvolge.
Vorrei poter dire tante cose, ma penso che sia meglio viversi una storia non conoscendo ogni singolo dettaglio, in modo che tutto venga assorbito sottopelle con l'impetuosità di un uragano.
Però permettetemi di dirvi ciò che penso di Joanne, del modo in cui ti spinge a valorizzare dei pensieri con la sua scrittura leggera, con quel tocco frizzante e romantico che la contraddistingue.
Mi sono soffermata parecchio a rileggere passaggi, a specchiarmi nei pensieri di Sara per essere ancora una sognatrice incallita del vero amore. E ho trovato disarmante il modo in cui a volte non ci rendiamo conto dell'amore che ci viene dato perché siamo troppo concentrati ad aspettare quello perfetto, il principe azzurro, il colpo di fulmine.
C'è che l'amore ha troppe sfumature, infinite sbavature capaci di fuorviarci e impedirci di scorgere che un'emozione non è mai delineata da contorni definiti, eppure riempie con albe e tramonti gli spazi vuoti della tua esistenza, donandole un nuovo sapore da saggiare sulle labbra. C'è che l'amore a volte ha gli artigli e le zanne e si presenta al cospetto come un lupo affamato. Altre volte è solo un ricordo di quel che poteva essere e non è stato. Alcune invece è un battito inaspettato inciso per sbaglio.
E Joanne ci mostra tutto questo sotto una chiave ironica, ostentando la bellezza di un'emozione priva di eguali, distinguendosi fra tante per quanta determinazione ci sia dietro ogni suo libro a lasciare un segno al suo passaggio, una cicatrice sul cuore che sarà per sempre lì.
Perciò grazie per aver ancora fatto breccia, per avermi insegnato che bisogna solo lanciarsi in pista per ballare nonostante la paura per viversi appieno la vita.

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